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La storia di Alceste

 

Accadde una mattina di primavera. Il progetto era di ristrutturare l’antica cascina in cui era nato e cresciuto un nostro bisnonno. Rovistando tra i polverosi bauli della soffitta vennero alla luce decine di quaderni sgualciti, legati tra loro da corde di spago. Erano colmi di ricette. Conservate al riparo dalla luce, in un ambiente non troppo umido, le ricette erano ancora quasi tutte leggibili. Alcune di esse recavano annotazioni, commenti, varianti. In altre campeggiava il nome della persona che l’aveva dettata. Molte di esse, scoprimmo, servivano per conservare e insaporire l’antico oro contadino: la carne.​

Presto iniziammo a studiare quelle miscele, a ricrearle, ad assaggiarle, a condividerle. Da lì non ci siamo più fermati: supportati da parenti e amici contagiati dalla nostra stessa passione, in pochi mesi siamo riusciti a costruire un piccolo ma dettagliato archivio di quaderni contenenti preparazioni per insaporire, che in alcuni casi risalgono alla metà del Settecento.

L’idea di fondare Alceste Aromi ci venne naturale. Così come quella di dedicarla al bisnonno Alceste, nella soffitta del quale il destino si era manifestato a noi, custodito da vecchi bauli di legno scricchiolante.

Oggi Alceste Aromi ha trovato la propria posizione nel vasto mercato delle spezie, così in voga in questi ultimi anni.

Noi siamo certi che non esiste nulla di più sorprendente e innovativo della consapevolezza del proprio patrimonio gastronomico.

Antico documento Alceste Aromi
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