top of page

La storia di Alceste

 

Rovistando tra i polverosi bauli della soffitta, vennero alla luce decine di quaderni sgualciti, legati tra loro da corde di spago. Erano colmi di ricette che, conservate al riparo dalla luce in un ambiente non troppo umido, erano ancora quasi tutte leggibili. Alcune di esse recavano annotazioni, commenti, varianti, in altre campeggiava il nome della persona che l’aveva dettata. Molte di esse, scoprimmo, servivano per conservare e insaporire l’antico oro contadino: la carne.​

Iniziammo subito a studiare quelle miscele,

a ricrearle, ad assaggiarle, a condividerle, e da lì non ci siamo più fermati: supportati da amici contagiati dalla nostra stessa passione, in pochi mesi siamo riusciti a costruire un piccolo ma dettagliato archivio di quaderni contenenti preparazioni per insaporire, pasta, ragù e creme da spalmare.

Oggi Alceste Aromi ha trovato la propria posizione nel vasto mercato, così in voga in questi ultimi anni.

Noi siamo certi che non esiste nulla di più

sorprendente e innovativo della consapevolezza del proprio patrimonio gastronomico.

Il nome "Alceste Aromi" è un tributo ad Alceste Tedeschi, bibbianese che il 29 agosto 1960 fece registrare il brevetto della “concia” per arrosti (nell'immagine a fianco), un mix capace di esaltare i sapori della carne e che ancora oggi si contraddistingue per la sua genuinità.

Antico documento Alceste Aromi
bottom of page